SALA DEL TESORO
La Sala del Tesoro, chiamata così perché conserva gli oggetti più preziosi del Tesoro della Cattedrale, è la prima sala del Museo Diocesano qui troviamo il bellissimo messale de Firmonibus, un codice miniato da Giovanni di Ugolino da Milano nel 1436 su commissione di Giovanni De Firmonibus da cui prende il nome.
Questo codice, straordinario esempio di arte gotica, contiene trentuno iniziali miniate, decorate o istoriate, due pagine con grandi fregi e miniature marginali, due illustrazioni a piena pagina. La pagina più conosciuta è sicuramente quella della Cavalcata, dove è raffigurato lo storico corteo in onore dell’Assunta.
Continuando il nostro percorso troviamo la Stauroteca, una croce reliquiario donata da Francesco Todeschini Piccolomini, futuro Pio III, nel 1503, sicuramente la sua realizzazione è ben più antica e di manifattura veneziana, per la decorazione a filigrana. Nelle terminazioni dei bracci sono inserite miniature rappresentanti sul recto i protagonisti della Crocifissione, sul verso i simboli degli Evangelisti.
Altro oggetto prezioso è il pastorale appartenuto a Sisto V poi donato alla Diocesi. E’ un pastorale in tartaruga con intarsi in madreperla e nel nodo il cristallo di Rocca, la tartaruga venia lavorata nell’Ottocento in Sicilia e a Napoli ma i disegni presenti nel nodo farebbero pensare alla Sicilia in quanto di derivazione islamica.
Il tabernacolo bronzeo presente in questa sala, risalente al XVI secolo, realizzato per la cattedrale dalla bottega dei Lombardi-Solari, era collocato sopra ad un altare, quindi ad un’altezza diversa da quella attuale per cui l’occhio cadeva subito sulla fascia ottagonale rappresentante le scene più importanti della vita di Gesù. Il tamburo centrale è decorato con foglie e tralci di uva mentre la parte terminale del ciborio ospita una serie di statue dei Dodici Apostoli e Cristo Redentore.