Maggio 2, 2018
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Storia del Museo Diocesano di Fermo
Inaugurato nel 2004 il Museo Diocesano è stato fortemente voluto e seguito nella sua realizzazione dall’Arcivescovo Mons. Cleto Bellucci, è ubicato a fianco della Basilica Cattedrale Metropolitana, nei locali un tempo occupati dall’estinta Confraternita del Suffragio.
I criteri, seguiti nell’allestimento espositivo, tentano di mediare due aspetti importanti: tipologia delle opere e storia religiosa di una comunità, sparsa nella vasta Arcidiocesi, ma che ha come punto di riferimento la Cattedrale.
Le opere sono, infatti, una scelta di quelle conservate nel tesoro della cattedrale stessa, con l’aggiunta di altre provenienti dall’Episcopio, da chiese di Fermo e della Arcidiocesi. Spaziano dal paleocristiano al ‘900, ripercorrendo le diverse fasi costruttive della Chiesa, la presenza di insigni vescovi, i rapporti con il papato (tre vescovi fermani sono saliti al soglio pontificio), la liturgia, la devozione.
Poiché le suppellettili, gli arredi, i dipinti, i paramenti hanno sempre un preciso riferimento al culto cristiano nei molti secoli di storia e hanno impresse le norme delle diverse riforme liturgiche, spesso risultano di difficile interpretazione ed è arduo coglierne il valore, il significato, l’uso.
Le sezioni più ampie sono così costituite: l’argenteria (calici, ostensori, pissidi …) che offre molti lavori di celebri argentieri e orafi romani (Valadier, Sagna, Bortolotti ecc.) e locali (Piani, Raffaelli); i paramenti, tra cui spicca la notissima casula di arte araba appartenuta a S. Tommaso Becket; la pinacoteca poi si dispiega in due sale e raccoglie opere di celebri artisti (Crivelli, Barocci, Maratta, Pomarancio, Giacquinto, Hayez …).
Un gruppo a parte, nella prima grande sala, raccoglie autentici capolavori che costituiscono la parte più cospicua del tesoro della Cattedrale: vi si possono ammirare, tra gli altri, un messale miniato da Ugolino da Milano, la stauroteca di Pio III, il pastorale di tartaruga e madreperla di Sisto V, il grande ciborio in bronzo dei fratelli Lombardi-Solari.
Le sale:
Sala del tesoro
La Sala del Tesoro, chiamata così perché conserva gli oggetti più preziosi del Tesoro della Cattedrale, è la prima sala del Museo Diocesano qui troviamo il bellissimo messale de Firmonibus, un codice miniato da Giovanni di Ugolino da Milano nel 1436 su commissione di Giovanni De Firmonibus da cui prende il nome…
Sala degli argenti
Al primo piano del museo diocesano troviamo la Sala dell’oreficeria dove sono conservati opere di argenteria e suppellettili sacre. Troverete qui teche dedicate alla storia dei calici, un servizio pontificale realizzato dal Valadier…
pinacoteca
La pinacoteca del museo Diocesano si sviluppa su due piani uno inferiore dove sono collocate tavole del XV-XVI secolo e il piano terra dove troviamo per la maggior parte dipinti su tela risalenti al XVII-XVIII secolo…
Paramenti
La Sala dei paramenti che si trova sia al piano terra che al primo piano ospita una serie di paramenti sacri dal Seicento al Novevento. Qui troviamo Pianete, sopravvesti tagliate ai fianchi, Piviali, vesti simili a mantelli aperti sul davanti e agganciate con un fermaglio, Dalmatiche, tuniche aperte ai fianchi con maniche corte indossata dai Diaconi…
MUSEO DIOCESANO DI FERMO
Sabato e Domenica
10.00-13.00 14.00-17.00PREZZI DEI BIGLIETTI
Intero: 4€.
Ridotto: 2€ (bambini fino ai 14 anni, adulti oltre 65 anni, universitari e giornalisti con tesserino, accompagnatori di persone disabili, gruppi>15 persone).
Omaggio (bambini fino a 7 anni, sacerdoti e religiosi, membri I.C.O.M e A.M.E.I. con tesserino, guide abilitate, insegnanti con gruppi scolastici,persone diversamente abili).